Gli adolescenti di oggi sempre più richiamano alla memoria quella figura, magistralmente tratteggiata da Henrich Boll in "Opinioni di un clown": "Sono un clown e faccio raccolta di attimi". Gli adolescenti, dice Vittorio Cogliati Dezza, vivono negli attimi, ma sono anche la prima generazione dal dopoguerra che molto probabilmente starà peggio dei propri genitori, che vivono schiacciati tra consumo di presente e paura di futuro, immersi nel consumismo individualistico della società dei consumi, che produce soprattutto persone sole e inacidite.

- i giovani soffrono di un disagio culturale ancor prima che esistenziale o psicologico;
- nei ragazzi è entrato il nichilismo (l'ospite inquientante, come lo chiamava Nietzsche), che alimenta nei giovani una concezione di futuro non più visto come promessa, ma come minaccia;
- il nichilismo è la svalutazione di tutti i valori
- la precarietà (lavorativa, affettiva, valoriale...) provoca nei giovani un notevole tasso depressivo;
- c'è nei giovani un diffuso (e terribile) analfabetismo emotivo: non conoscono i sentimenti perché non hanno le parole per nominarli, soffrono di afasia emotiva;
- è nel linguaggio dei giovani (nelle canzoni, nei film, nei siti internet...) che possiamo rintracciare le coordinate per promuovere la "ricerca di sé".
Qui potete vedere il video di GALIMBERTI
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