
Devo dire che più mi occupo di scuola, più credo che le leve per migliorare davvero il sistema scolastico italiano non passino attraverso le doverose e giustificate "questioni didattiche" ma, per poter far breccia nella società (che di questioni didattiche, ahinoi, poco si interessa) per le normali disfunzioni del sistema stessa. Nelle scuole ci sono situazioni assurde che farebbero la fortuna di "Striscia la Notizia", "Report", "Le Iene", "Mi manda Rai 3"... Lo sapete che chi (anche con ragione) intende "tagliare" i fondi alle scuole (Ministero della Pubblica Istruzione) in realtà deve al sistema scuola paecchi soldi? Perché, prima di tagliare, non inizia a pagare i debiti? Perché nessuno dice che le scuole vantano crediti nei confronti dello Stato? Crediti che rappresentano esborsi di cassa (ad esempio per le supplenze) non ancora ripianati dallo Stato. Lo sapete che molte scuole vantano crediti pluriennali dallo Stato per aver pagato la Tarsu, e non hanno ancora ricevuto il rimborso previsto dalla Stato?
Ma visto che il dibattito sul "maestro unico" impeversa. Riporto qui di seguito un brano tratta dalla newsletter di Tuttoscuola N. 383 del 9 marzo 2009
"Dopo la pubblicazione, da parte del Ministero, dell'esito del sondaggio sulle iscrizioni in un campione di 900 scuole primarie (3% per il modulo a 24 ore, 7% per le 27 ore, 56% per le 30 e 34% per le 40) il dibattito politico-sindacale si è concentrato sull'interpretazione delle preferenze espresse dalle famiglie.
L'esito del sondaggio è stato presentato dall'opposizione e da una parte dei sindacati come una bocciatura del maestro unico, accettato solo dal 3, o al massimo dal 10% delle famiglie. Le famiglie si sarebbero espresse per la pluralità delle figure, il team teaching, le compresenze.
Si è molto discusso anche se il modello attualmente in vigore in Italia sia caratteristico del nostro sistema, o se sia applicato anche in altri paesi.
Se si guarda al di là dei nostri confini, va detto che si trovano pochi esempi di Paesi che nella scuola primaria adottano un modello diverso dal maestro di riferimento, essendo normale che alla figura del docente incaricato di insegnare le materie di base (lingua materna, matematica, scienze naturali e sociali) si affianchino altri insegnanti specializzati per materie come religione, musica, sport e altre.
E' così in Europa, con l'eccezione della Norvegia, dove però gli allievi si aggregano per gruppi e non per classi, ed è così quasi sempre negli USA, in Cina, in Giappone. In qualche caso il maestro segue la classe per un solo anno (succede frequentemente in Inghilterra), o per i primi due anni (come in Germania) o per i primi tre (come in Svezia) o per tutta la durata della scuola elementare, come nella maggior parte dei casi (fonte Eurydice). Ma in ogni caso la responsabilità maggiore ricade su una sola figura, sia per l'erogazione degli insegnamenti fondamentali, sia per la valutazione dell'apprendimento complessivamente raggiunto dall'alunno".
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